COME IMPASTARE L’ARGILLA

 

Vuoi avere un’idea chiara su come impastare l’argilla, quali errori evitare e alcuni consigli utili?

L’impastamento è un’attività fondamentale per il ceramista, che ci risparmia problemi futuri nelle fasi successive di creazione dei nostri pezzi ed è la base per le successive tecniche ceramiche che applicheremo.

Impastare l'argilla

PREPARAZIONE PER LA MISCELAZIONE DELL’ARGILLA

 

Esistono due tecniche per impastare l’argilla:

Il primo è quello manuale, come è sempre stato fatto, che descrivo di seguito.

La seconda, a livello industriale o in grandi laboratori, che disponevano di una “churrera”, ovvero una macchina in cui si inseriscono pezzi di argilla, che passano attraverso un’elica che impasta l’argilla, la compatta e ne esce a forma di churro, per poi tagliarla.

In ogni caso, questa argilla deve essere impastata a mano.

Perché si fa così?
Da un lato si estrae l’ossigeno e dall’altro si fornisce elasticità. È molto importante impastare prima di iniziare a lavorare.

L’argilla per fare la ceramica è impastato con le mani, è una tecnica molto simile a quella dell’impasto del pane, diciamo che con entrambi i palmi della mano esercitiamo una forza verso l’interno del pezzo mentre lo arrotoliamo, allunghiamo il pezzo in avanti e lo facciamo tornare indietro trascinandolo verso di noi per spingerlo di nuovo.

In questo modo si forma una spirale, infatti per sapere quando la buccia è perfetta per iniziare a lavorarla è quando vedi che sui lati si è formata come una lumaca, come una forma a spirale.

L’argilla artigianale è quella ottenuta in modo non industriale, cioè i vasai avevano un’area nella località in cui vivevano, dei “campi”, che invece di essere campi di coltivazione, erano i “campi di argilla”, ogni vasaio aveva il suo terreno, erano delimitati.

Andavano nel loro campo, scavavano l’argilla, con un piccone e una pala fino alla profondità in cui trovavano che l’argilla fosse in buono stato per essere lavorata, poi portavano i loro cesti e tornavano al loro laboratorio.

Poi aggiungevano tutto ciò che dovevano aggiungere, come ad esempio il feldspato, che andavano a cercare in montagna sotto forma di roccia, che poi polverizzavano.
Questo era il modo per ottenere l’argilla fatta a mano.

PERCHÉ È COSÌ IMPORTANTE IMPASTARE L’ARGILLA?

 

Oltre alla necessità di estrarre l’ossigeno e conferirgli elasticità, è importante che l’impasto da lavorare al tornio, sia omogeneo se vogliamo evitare la comparsa di grumi o bolle d’aria mentre lavoriamo al tornio o modelliamo.

L’impasto deve essere molto ben fatto e devi dedicargli un po’ di tempo, non è sufficiente dire “impasterò in un attimo” NO!
Impastare richiede uno sforzo fisico ed è un lavoro faticoso, ma è fondamentale per poter iniziare a fare un lavoro decente, che funzioni.
Diciamo che l’opera d’arte che stiamo per realizzare ha bisogno che la materia prima sia ben impastata.

Ammorbidire l'argilla

COME AMMORBIDIRE L’ARGILLA

 

Quando l’argilla è indurita, deve essere ammorbidita con l’acqua.
Esistono diverse tecniche per farlo:

Puoi inumidire il pezzo di argilla con l’acqua usando una bottiglia spray, spruzzando come uno spray, versando l’acqua e impastando, in modo che l’umidità entri e si impregni.
Nel mio caso avvolgo l’argilla troppo secca per poterla lavorare nella plastica, la metto avvolta in un secchio d’acqua e la lascio per qualche ora ad ammorbidirsi.

Mi sono imbattuta in pezzi molto duri che hanno riacquistato la consistenza ideale per essere lavorati perché sono stati immersi, ma protetti in un sacchetto di plastica, altrimenti l’argilla si mischia con l’acqua.

IL CORRETTO IMPASTAMENTO DELL’ARGILLA

 

Si fa sempre su un tavolo di legno perché il legno assorbe l’umidità e permette all’impasto che stai lavorando di non scivolare.

 

Impasto a macchina

 

Esiste una macchina per impastare l’argilla, è elettrica, di dimensioni notevoli e ha un orifizio attraverso il quale si fanno passare i pezzi che sono rimasti più duri o i resti di lavoro ancora umidi e con un’elica esegue l’impastamento, tuttavia dopo è necessario farlo anche con le mani.

 

Quali errori evitare quando si impasta l’argilla

 

Il primo errore è quello di andare troppo veloce, prendila con calma e ripeti l’operazione più volte fino a quando non avrai ottenuto l’elasticità di cui hai bisogno.
Ad esempio, se vedi che si formano delle crepe dopo aver impastato l’argilla, significa che si è asciugata troppo, quindi dovrai inumidirla e aggiungere un po’ d’acqua.

 

Un trucco utile:

 

Quando impasti l’argilla, colpisci con entrambe le mani.
Prendi la palla e, come se fosse una palla tra le tue mani, la schiaffeggi e in questo modo contribuisci a estrarre l’ossigeno che è ancora al suo interno.

SALVARE L’ARGILLA AVANZATA

 

Per me è molto importante riciclare.
Per me non ha senso buttare via l’argilla, perché quella che avanza è riutilizzabile, basta lasciarla asciugare, ridurla in piccoli pezzi e versarci sopra dell’acqua, per poi macinarla con un mixer o farlo con le mani e ottenere di nuovo l’argilla.

A mio parere è molto importante salvare l’argilla che rimane, sia che si tratti di barbottina o di argilla rimasta da un lavoro che si è seccato.

 

Come riparare l’argilla dura

 

È molto facile recuperare il fango duro aggiungendo acqua, né troppa né troppo poca, e trovando la giusta quantità di umidità di cui il fango ha bisogno.

A volte si bagna il pezzo, lo si copre con della plastica e si lascia che l’umidità penetri nel pezzo, oppure lo si spruzza direttamente per trovare la giusta quantità di umidità per poter lavorare.

Un’argilla troppo umida, con troppa acqua per alcuni ceramisti, per altri è adeguata, si trovano molto bene con questo punto di umidità e trovano più facile “salire”.

Mi piace che l’argilla sia un po’ più asciutta, mi piace inumidirla mentre sono sulla ruota finché non trovo il punto che mi piace.

Il problema di un pellet duro è che sarà molto difficile “sollevarlo” con il tornio, perché dovrai bucarlo e versarci sopra dell’acqua in modo che si bagni e tu possa iniziare a fare i morsetti.


Autore:
Lucinda Carod

 

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